ANGET
Associazione Nazionale Genieri e Trasmettitori - Sezione di Milano
Viscontea 2006:
Competizione tra pattuglie militari Internazionali
28/06/2006
Anche quest'anno, come per l'anno scorso, si è tenuta la competizione "Viscontea", organizzata dall'Associazione Nazionale Artiglieri d'Italia, questa, giunta ormai alla 21^ edizione, alla quale hanno partecipato ben 30 pattuglie, molte italiane, ma anche francesi, tedesche, una dozzina inglesi, croate.....Un momento importante e formativo, per mettere in competizione la propria preparazione tecnica e tattica.
Noi dell'ANGET, siamo stati chiamati come per gli altri anni, all'effettuazione del servizio di supporto radio alla competizione. Ormai, il collaudato gruppo composto da Giancarlo, Lorenzo, Luigi, Andrea, Ernesto, e ora anche dal Cap. Tedoldi, ha superato ancora una volta la prova delle comunicazioni, garantendo al 100% che tutto potesse svolgersi senza intoppi.
Lo scopo di tale competizione militare, è di misurare il grado di addestramento fisico e tecnico dei reparti in servizio attivo ed in riserva.
Il venerdì mattina, verso le 11.30, abbiamo così puntato i fari verso TIRANO, si, quest'anno la competizione si è svolta a Tirano, alle pendici dell'Aprica, sul costone sud. Come primo intoppo, appena partiti, abbiamo forato l'anteriore sinistra dell'auto di Giancarlo... così, armati di pazienza, ed indossato il giubbino giallo d'emergenza, abbiamo provveduto alla sostituzione del pneumatico forato... e che foro!
Rimessi in pista, abbiamo ripreso la marcia verso Tirano, e giunti verso le ore 15.00.
Alcuni convenevoli con gli Artglieri, scambio di opinioni, e poi abbiamo iniziato a predisporre per i collegamenti radio. Collocata l'antenna alla partenza, su palo da sei metri, ci siamo arrampicati con le auto per verificare la fattibilità dei collegamenti, e capire se ci fossero stati problemi. Il sopralluogo tecnico è durato oltre un'ora, ed ha avuto esito positivo. Da tutte le postazioni stabilite vi era la massima copertura con la stazione base posizionata presso il campo sportivo di Tirano. Si poteva rientrare e pensare all'accantonamento, questa volta si è scelto un piccolo ricovero per giovani della parrocchia di Baruffini, una piccola frazione di Tirano, che oltretutto ci è stato messo a disposizione gratuitamente dall'ANArti. Sul posto, però.... abbiamo scoperto che la nostra stanza era stata occupata da altri, pertanto si è solo potuto utilizzare un'altra stanza come ripiego, senza brandine... vabé, si è dormito su materassi a terra.
La competizione si è svolta in territorio montano con dislivelli totali di circa mille metri e un percorso complessivo di venti chilometri su terreno accidentato.
I concorrenti, suddivisi per squadre di tre elementi, hanno affrontato prove tipiche della manovra di una pattuglia di ricognizione e combattimento in terreno ostile e possono includere: infiltrazione ed esfiltrazione; superamento di ostacoli naturali e artificiali; attacco e distruzione di obiettivi nemici (forte Sertoli dove ero io); tiro con carabina; lancio di granate inerti; quiz tecnici di riconoscimento; topografia; primo soccorso; attraversamento di corso d'acqua.
Lo scopo della partecipazione di noi dell'ANGET, come accennato sopra, è stato il supporto radio, che garantiva i collegamenti tra le principali postazioni oggetto di prova; dato che i concorrenti erano senza telefonino, gps od altro, l'unico modo per garantire una presenza di sicurezza in caso di emergenza era la nostra nelle varie postazioni. I telefonini, per le pattuglie oltre che ad essere vietati, non hanno campo, o funzionano in roaming con la Svizzera, mentre le nostre radio, se opportunamente distribuite e funzionanti, permettono una copertura totale.
Alla postazione base, situata presso il Comando Tappa, era presente il Ns. Presidente il Magg. Ernesto COLOMBO, il quale utilizzava un FT 212 RH, collegato ad una antenna in fibra alta cm. 180, posta a circa 6 mt. dal suolo su palo da tre pezzi da due metri cadauno, e 5 W in antenna. Cavo di collegamento una dozzina di metri di RG 213, frequenza utilizzata ovviamente i 2 metri.
L'alimentazione di tale apparato, era prevista a rete 220V, avevamo infatti portato l'alimentatore, ma purtroppo inserita la spina, non c'era corrente! Fortunatamente, avevamo previsto l'utilizzo di una batteria in tampone al piombo/gel che ha permesso l'utilizzo durante tutta la competizione dell'apparato senza problemi.
Ma vediamo meglio come eravamo dislocati nelle prove.
Alla postazione base, il Magg. Colombo ed il Cap. Tedoldi che ha messo a disposizione la sua esperienza maturata nelle competizioni di Luino con la "Lombardia", che a turno hanno garantito la presenza continuata di un operatore, e preso nota di tutti i passaggi delle squadre alle varie prove.
Alla prova CHIMICA era presente Luigi, che con la sua radio, un IC 2E, ed i suoi 5W in uscita, collegati ad un semplice gommino, ha potuto effettuare tutti i collegamenti con la base e le altre stazioni.
Alla prova di INTRUSIONE caserma c'era Giancarlo, in questa postazione, abbastanza lontana dalla base, è stato utilizzato l'apparato veicolare della vettura, in tal modo la comunicazione era garantita, anche se un portatilino poteva tranquillamente funzionare a dovere.
Alla prova di ASSISTENZA al FERITO, era presente Lorenzo, con il suo nuovo e fiammante Kenwood F7. Per rendere meglio performante l'apparato è stata utilizzata una antenna stilo da 1/4 d'onda.... meglio del classico gommino da 15 cm.
Alla prova di ATTACCO al FORTE, c'era chi vi sta cercando di descrivere quanto è più o meno accaduto in queste tre giornate. Io avevo a disposizione il mio Kenwood TH F7, questa volta però collegato ad una antenna bibanda da 2,7 metri, collocata su opportuno sostegno. La mia postazione era leggermente arretrata e nascosta rispetto alla base, pertanto, dato che le strumentazioni ci sono, è opportuno utilizzarle.
La mia postazione era posizionata presso Forte Sertoli, (mt. 1.176 slm, coordinate N 46.193787 E 10.177662), sono giunto in loco con Droghetti degli Artiglieri, scaricato il mio materiale ho subito installato tavolino e quant'altro di necessario per l'attivazione della postazione, che poco dopo era già attiva.
Le prime pattuglie che dovevano transitare, sarebbero arrivate verso le 9.30 abbondanti, pertanto, abbiamo pensato di fare una bella gita nei sotterranei del forte, sino a raggiungere le due polveriere.
Come per gli altri forti presenti sul territorio valtellinese e non, sono state adottate le medesime modalità di costruzione; si tratta infatti di una costruzione in cemento armato e pietra avente pianta rettangolare. Sulla sua sommità, dentro installazioni a pozzo girevoli, erano posizionai i cannoni da mm 149, completavano l'armamento cinque mitragliatrici. Attorno alla costruzione era stato scavato un fossato largo 8 mt. e profondo 5 mt., ora completamente invaso da erbacce, ortiche, e immondizia. In posizione protetta erano conservate le munizioni e la polvere da sparo che, confezionata in sacchetti, veniva utilizzata per la produzione delle cariche di lancio dei cannoni; un complesso sistema di tubazioni consentiva alla camera di comando di richiedere le forniture necessarie.
Come per il Forte Montecchio a Colico l'iter che portò alla sua costruzione fu lungo e complicato. Infatti già nel 1862 la Commissione Permanente per la Difesa dello stato propose la costruzione di un forte in località Aprica avente lo scopo di difendere l'accesso alla Valcamonica, tuttavia in una fase successiva l'ipotesi venne abbandonata in quanto il pericolo di invasioni provenienti dal confine svizzero non venne ritenuta fondata. Nel 1899, l'ipotesi della costruzione venne ripresa in considerazione per essere subito abbandonata ritenendo sufficienti le difese garantite dalle artiglierie di campagna. Soltanto nel 1911 l'idea della sua costruzione inizia a concretizzarsi con la sua progettazione.
Scopo principale era quello di svolgere una funzione di controllo sul fondovalle Valtellinese, da qui la scelta della località Canali per il suo insediamento. Nel 1913 ebbero finalmente inizio i lavori per la sua costruzione che si protrassero fino al 1914 alla vigilia dell'inizio del primo conflitto mondiale. Tuttavia trovandosi a ridosso del fronte non venne mai utilizzato, si optò quindi per il suo smantellamento; venne successivamente riarmato nel 1918 per volontà del generale Badoglio che ritenne reale il pericolo di invasioni da parte degli Austriaci. Rimase armato ed efficiente fino al 1949 quando il Ministero della Difesa decise di dismetterlo.
Lo stato di conservazione non è dei migliori, pur essendo ancora in buono stato la struttura portante, si hanno infiltrazioni d'acqua notevolissime, le scale ove siamo scesi per accedere alle polveriere erano umide e rese scivolose da una sorta di miscuglio di salnitro, muffe, acqua, ecc...
Poter entrare in queste strutture, scendere nei sotterranei, si prova una sensazione strana, pensando al tempo passato, a quando questi forti erano abitati quotidianamente dai militari, che li presidiavano con coraggio e senso del dovere.... ma mi sto come al solito troppo dilungando.
Stavo leggendo ora quello che scrivevo un anno fa, alla nostra prima assistenza di questo gruppo, e devo dire che l'anno scorso terminavo con uno spunto di miglioramento a livello qualitativo di antenna, devo dire che da un'anno con l'altro le nostre attrezzature sono comunque migliorate, sia io che Luigi abbiamo delle antenne in fibra da poter installare, per migliorare i collegamenti, la stazione base che era su un palo da 2 metri quest'anno era da 6 metri.... Lorenzo ha comprato una radio nuova, insomma, devo complimentarmi con tutti noi sei, siamo comunque migliorati nell'organizzazione, l'anno prossimo possiamo fare anche di più! L'entusiasmo di tutti noi Angetini è stato tanto, e tale esercitazione è stata un momento per riavvicinarci alla nostra vita ormai passata.......
Ma vediamo ora un pò di belle immagini della competizione.....
La piccola fortificazione a "Piscina", la postazione di Castelli
Tirano - Piazza Marinoni, il monumento ai Caduti
I momenti dell'Alzabandiera, venerdì pomeriggio
Tirano visto da Baruffini, ove noi alloggiavamo
Sabato mattina: prime squadre alla partenza
i primi preparativi per la stazione base
Gianni ed Ernesto, subito operativi alla stazione base alle prese con i primi
collegamenti di prova
Ecco l'interno di Forte Sertoli
Si nota il condotto per l'aspirazione aria, sopra si va alle torrette, il
meccanismo di trascinamento delle munizioni è stato rimosso ovunque
il locale di produzione energia
elettrica
si scende alle polveriere, ma
non ho fatto foto, ero sceso già prima....
l'ulica finestrella di chiusura rimasta lì, intatta!
dettagli della muratura esterna
il fossato esterno, i resti del ponte levatorio, con le assi posizionate
dagli artiglieri per il transito delle pattuglie
Arrivano le prime
pattuglie....... l'assalto al forte deve essere fatto in modo tattico, occorre
annientare la sentinella, entrare nel forte e lanciare la bomba...... l'attacco
al forte è terminato..... la spiegazione della prova viene fatta alle pattuglie
da due soci ANArti
Il 1^ Cap. Pirani (in visita alla prova), ed il Serg. Droghetti
pattuglia 29, le tre inglesine
Luigi, di ritorno dalla sua postazione
Ore 15.50, le operazioni di monitoraggio alla base proseguono
D'Antoni accoglie le pattuglie al termine della gara
l'arrivo delle pattuglie presso lo Stadio Comunale
Domenica mattina, la cerimonia religiosa in Chiesa
Posa della corona al monumento ai Caduti
Ecco Lorenzo, Luigi, Gianni e Giancarlo
Sfilamento delle truppe per
Tirano
.... seguono numerose foto delle premiazioni
.... premi di consolazione, ci pensa D'Antoni
omaggi degli Artiglieri alle autorità cittadine, e non
l'ammainabandiera: Viscontea 2006 è terminata.
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