ANGET

Associazione Nazionale Genieri e Trasmettitori - Sezione di Milano




In Visita alle Trincee di Cavallasca con l'Associazione Spluga

12/07/2008

Visita alle trincee di Cavallasca.

Di questa gita se ne è parlato tanto in sezione, per cercare di coinvolgere il più elevato numero di soci, la giornata è stata però completamente organizzata dal nostro Maggiore Colombo e dal Maresciallo LuogoTenente Girau.

Ritrovo alle ore 8.00 presso la Caserma S. Barbara, un momento di raccoglimento per l’alzabandiera, e poi partiti verso le 8.30, con il pullman gentilmente messo a disposizione dall’Esercito e dalla generosa collaborazione del LuogoTenente Girau, siamo così giunti a Cavallasca alle ore 10 precise. Per prima cosa abbiamo visitato Villa Imbonati con l’aiuto del Signor Sindaco di Cavallasca che ha fatto da “cicerone”.

E’ una Villa della seconda metà del seicento voluta da Carlo Antonio Imbonati, presenta importanti cicli di pitture parietali imperniati su temi mitologici e biblici. Notevoli anche i soffitti lignei decorati ed i mosaici a pavimento di ottima fattura. Nel settecento fu il fulcro dell’ “Accademia dei Trasformati” e ospitò nomi celebri della letteratura italiana, quali: Pietro Verri, Cesare Beccaria, Giuseppe Parini ed il giovanissimo Alessandro Manzoni.

In diverse occasioni, fra la fine dell’800 e i primi del ‘900, fu ospite della Villa anche Luigi Pirandello. Dalla metà degli anni ‘80 del secolo scorso la Villa è sede del Comune di Cavallasca, della Biblioteca Comunale e dell’Ente Parco Regionale Spina Verde di Como.

Terminata la visita, ed attraversata la strada provinciale su una passerella in ferro e assoni di legno, abbiamo iniziato il cammino verso le trincee, si sale verso il sasso di Cavallasca, dapprima una strada asfaltata per poi diventare completamente sterrata, qui la Guardia Ecologica che fa parte del Parco Spina Verde inizia a raccontarci alcuni aneddoti e la storia delle trincee.

Le trincee realizzate a Cavallasca, fanno infatti parte della notissima Linea Cadorna, predisposta dall’omonimo Generale, che pensando a possibili invasioni provenienti dalla Svizzera, ha predisposto questo tipo di sistema difensivo. La linea difensiva a Cavallasca, realizzata verso la metà degli anni dieci (1914), non è stata poi completamente realizzata, in quanto la prima guerra mondiale si è poi sviluppata in ben altre zone, e più precisamente verso est, tanto per intenderci verso il Veneto. La realizzazione, è durata oltre un anno ad opera di donne e ragazzini (ricordiamo che gli uomini erano impegnati in ambito bellico), e si è così conclusa nel 1916 circa.

Dopo la fine della guerra, nel 1918, la linea fortificata venne completamente abbandonata, e questi manufatti si sono conservati in malo modo sino ad una decina di anni fa, quando qualche persona di buono spirito, tra cui i volontari dell’ANA, hanno pensato bene di scavare e riportare alla vista tutto quello che hanno creato anni addietro donne e bambini della zona.

Oggi si possono comunque osservare trincee aperte, gallerie, depositi per materiali bellici e per viveri, grotte, stanze, botole, cunicoli scavati nella roccia, postazioni di avvistamento, targhe del Genio Militare, abbeveratoi e anche piazzole per mitragliatrici e mortai.

Iniziamo quindi a salire per sentieri, fin tanto che lungo il pendio meridionale del Montesasso la Guardia Ecologica ci fa notare una piccola sorgente che dà origine al ben noto fiume Seveso.

Da piccolo ruscello diventa già torrente a poca distanza dalla Chiesa Parrocchiale di Cavallasca, attraversa poi la strada provinciale e tutto il paese, per poi trasformarsi in vero e proprio fiume nella Brianza, raccogliendo acqua qua e là. L’acqua che scorreva dalla sorgente, era limpida e pulita, nulla a che vedere con la pseudo-fogna del fiume che tutti tristemente conosciamo durante il suo scorrimento in pianura.

Riprendiamo il cammino, lungo i percorsi ricchi di fortificazioni costruiti dall’OAFN (Organizzazione Avanzata Frontiera Nord) nel corso della I Guerra Mondiale.

Al Sasso di Cavallasca è possibile iniziare ad individuare parecchi resti di trincee, camminamenti e cunicoli scavati nella roccia, postazioni di avvistamento, nidi di mitragliatrici e piazzole per mortai. Queste strutture sono tutte orientante in modo da dominare la vallata di Chiasso e da costituire quindi un caposaldo facilmente difendibile.

Il comparto del Sasso di Cavallasca risulta particolarmente attrattivo dal punto di vista storico-culturale per la presenza di numerose strutture che afferiscono principalmente al Fortino del Monte Sasso.

le foto sono scattate al confine svizzero........

....... in questo momento, sono espatriato clandestinamente di circa 4 metri!!!!! Nulla però avverte i passanti che di fatto stai oltrepassando il confine italiano ed entri in quello svizzero.......... se non una lapide, che per i non esperti non dice nulla!

............ ma subito rientrato in Italia

 

Punto panoramico dove si può vedere la Svizzera!

Salendo si incontra una Galleria scavata nella gonfolite, la struttura ha una forma ad "U" ed era principalmente utilizzata come deposito di munizioni lungo la strada militare costruita attorno al monte Sasso.

La Gonfolite è composta da sedimenti di natura terrigena, clastica, costituenti corpi sedimentari assai articolati, con litologie che vanno da peliti e marne ad arenarie [prevalentemente a composizione litica o litico-feldspatica], a conglomerati, con varia granulometria, da fine a molto grossolana e composizione prevalentemente cristallina derivante dall'erosione della catena alpina.

......... io e  Riccardo ci siamo incamminati nella palta.......... della grotta.......

Uscendo dalla Galleria si sale verso il punto panoramico del sasso di Cavallasca da cui è possibile notare - da sinistra verso destra - la collina del Monte Goj, il monte Tre Croci, i comuni di Cavallasca e San Fermo, la prosecuzione della collina del Parco verso Parè e Drezzo e sullo sfondo la cerchia morenica e la pianura padana con Milano. (non ho queste foto perché ero in galleria con Riccardo IW2OAQ!)

Terminata questa visita, si è proseguiti nella visita di un altro punto panoramico, poi si è riscesi fino a giungere alle Gallerie di avvistamento dove è possibile visitare due piccole stanze utilizzate per deposito e avvistamento la prima, e per mitragliatrice la seconda, dove è ben visibile l'appoggio in cemento. Tornando sul sentiero si prosegue nel bosco costeggiando alcuni resti di trincee minori fino a ricongiungersi con la strada militare e la via del ritorno verso Cavallasca.

Tornati presso il Municipio di Cavallasca, ovviamente una bella foto di gruppo a ricordo della giornata, per poi riprendere il pullman con destinazione “Caserma De Cristoforis” di Como, ex Distretto Militare. La Caserma De Cristoforis è una struttura militare tuttora operativa, con in servizio circa 5 militari, è un bellissimo palazzo ottocentesco di forte suggestione e ben mantenuto, nella quale si svolgono numerose mostre che vengono quindi profondamente caratterizzate dall’ambiente militare, l’Esercito, mette infatti a disposizione un'intera palazzina di due piani con oltre 50 sale.

Giunti in caserma abbiamo quindi potuto gustare un ottimo pranzo, terminato il momento conviviale, abbiamo ripreso il pullman e fatto una gita a Como città sul lungo lago.

......... la funicolare Como - Brunate

.......... i ripetitori di Como-Brunate, tra questi vi è il famoso Ru4a - 430.112,5 Tono 71.9

Una sbirciatina al Tempio Voltiano e poi quattro chiacchiere lungo la riva, ad attendere il momento del ritorno.

La gita si è svolta con tempismo perfetto, un ringraziamento ovviamente va al Maresciallo Luogotenente Girau che si è profondamente prodigato per organizzare tutto, ed al nostro Presidente Maggiore Colombo che lo ha coadiuvato nelle scelte. Numerosa partecipazione dei soci ANGET, ma anche del personale in servizio presso la Caserma S. Barbara e dell'Associazione Spluga, con la quale si è creato un bellissimo gemellaggio tra due associazioni e generazioni, una esperienza sicuramente unica per la nostra piccola associazione. Un’esperienza da riproporre in altri luoghi con altre visite….. magari un Forte, o altre strutture militari sempre risalenti alla Prima Guerra Mondiale.

Alla prossima!

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Propongo ora anche le foto del nostro nuovo socio, il Cap. Di Perna, sono molto belle, da guardare tutte! Ovviamente un ringraziamento!

........... la foto a chi fa le foto!

Archivio Fotografico: IW2NTF

 

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